Ehy Frank!
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Ehy Frank!

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–  Ehi Frank!
–  Dimmi
–  Sei sveglio, Frank?
–  …se ti ho risposto.
–  Ah, giusto, giusto. Senti Frank, volevo chiederti una cosa.
–  Dimmi.
–  Frank, ma non senti puzza di piscio?
–  C’è sempre puzza di piscio, qui.
–  Ah, giusto, giusto Frank.
–  Sai che non c’è bisogno che ripeti il mio nome ogni volta, sì?
–  Hai ragione, Frank. Solo che…
–  Mi hai svegliato alle 3 del mattino per chiedermi se c’era puzza di piscio?
–  No, Frank. Ah, scusa Fra… no. Volevo chiederti una cosa… ma come fai a sapere che sono le tre del mattino, Frank?
–  Lo sento.
–  Lo senti, Frank?
–  Cazzo piantala.
–  Scusa Fr… lo senti?
–  Sì lo sento.
–  E lo senti sempre? Che ore sono, dico.
–  No, solo quando mi sveglio in piena notte.
–  Ah… ma mi hai detto che eri sveglio.
–  Lascia perdere.
–  Ok.
–  Che cazzo vuoi?
–  Volevo chiederti una cosa. E non c’entra con la puzza di piscio. Però la senti, vero?
–  Come sempre.
–  Bene.
–  Bene. Quindi?
–  …oggi è il mio compleanno. Volevo chiederti un regalo.
–  Un regalo? Siamo chiusi in questo buco di culo.
–  E allora?
–  Allora niente. Che regalo?
–  Vorrei… un letto con delle sponde in ferro, Frank.
–  Un letto con delle sponde in ferro?!
–  Un letto con delle sponde in ferro.
–  Un letto con delle sponde in ferro, bene. E cosa te ne fai? Quello che hai adesso non ti va bene?
–  No.
–  Capisco. Perché?
–  Perché mi sveglio triste, Frank.
–  Cazzo piantala! Vedi qualcun altro qui? Non serve che ripeti il mio nome, so come mi chiamo.
–  Ah giusto, giusto Frank. È che mi dà sicurezza… Frank.
–  Ti svegli triste… e vuoi un letto con delle sponde in ferro.
–  Sì.
–  E come sono collegate le due cose, se posso chiedere.
–  È per via dei sogni…. Frank.
–  Sogni?
–  Sì, Frank.
–  Cazzo c’entrano i sogni?
–  Non riesco a trattenerli. Mi sveglio alla mattina che non me li ricordo più.
–  È normale.
–  No, non è sempre stato così. Una volta era diverso, dovresti saperlo.
–  E il letto cosa c’entra?
–  Le sponde.
–  Le sponde?
–  Sì, le sponde. Le sponde potrebbero aiutarmi a non farli cadere dal lenzuolo.
–  Sei serio?
–  Sì, Frank. Mi mancano i miei sogni.
–  Capisco. E le sponde ti aiuterebbero.
–  Sì, Frank. Con questa puzza di piscio i sogni scappano. E al mattino non ci sono più. Con le sponde in ferro mi rimarrebbero addosso, capisci Frank?
–  In ferro?
–  In ferro, sì.
–  In plastica non vanno bene?
–  No, in plastica no.
–  E perché?
–  Perché no. Sai… il pianeta, l’inquinamento.
–  Senti…
–  Sì, Frank?
–  Vaffanculo.
–  Sono serio, Frank. È troppo tempo che non riesco a fermare i miei sogni, mi mancano.
–  Sai, hai ragione.
–  Grazie, Frank.
–  Ma smettila di chiamarmi per nome.
–  Ah giusto, giusto, Frank… cioè, no Frank…
–  …ma dove cazzo lo vado a trovare un letto con le sponde di ferro?
–  Non lo so Frank. Mica te lo chiedevo se no.
–  Ah giusto.
–  Giusto, Frank.
–  …comunque ho una cosa per te.
–  Davvero?!
–  Davvero.
–  Un letto con le sponde in ferro?
–  No, non è un letto con le sponde in ferro.
–  Ah. Cos’è?
–  Guardalo
–  Un cuscino?
–  Non è cuscino.
–  A me sembra proprio un cuscino.
–  Fidati, non è un cuscino. Sembra, ma è diverso.
–  E che cos’è?
–  Una maschera.
–  Una maschera?
–  Una maschera, sì.
–  E cosa me ne faccio di una maschera, Frank?
–  La indossi, come tutte le maschere.
–  E la puzza di piscio sparisce?
–  No, non sparisce.
–  Serve a ritrovare i sogni?
–  Forse, quello dipende da te.
–  E cosa me ne faccio allora di una maschera?
–  La indossi, così puoi essere te stesso.
–  Essere me stesso?
–  Sì.
–  E in che modo?
–  Lo capirai.
–  Davvero?
–  Davvero.
–  Ah giusto,
–  Giusto.
–  Frank
–  Dimmi.
–  Ma davvero quando ti svegli senti che ore sono?
–  No… ho tirato ad indovinare.
–  E la maschera?
–  Cosa?
–  Posso tenerla?
–  È un regalo, devi tenerla. Giusto?
–  Giusto.
–  E se la indosso posso essere me stesso…
–  Esat… giusto.
–  Giusto, Frank. E ritrovo i miei sogni?
–  Forse.
–  Come si mette?
–  Come tutte le maschere. Ci appoggi la faccia dentro e tieni premuto per non farla cadere… ecco.
–  Così?
–  Così.
–  E ora?
–  Ora dormi.
–  E le sponde in ferro?
–  Fidati, non è importante.
–  Dici?
–  Ne sono certo.
–  Che ore sono?
–  Non lo so, non importa. Dormi.
–  E la puzza di piscio?
–  Passerà anche quella.
–  Con la maschera?
–  Più o meno.
–  E i sogni?
–  Arriveranno.
–  Arriveranno?
–  Arriveranno.
–  Grazie Frank.
–  Di nulla, Frank.

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